Le Tre Vie verso la Realtà


Frammentazione, Esteriorizzazione e Realtà Virtuale

La nostra cultura ha avuto il merito di aver scoperto il funzionamento logico e scientifico del concetto con tutto ciò che ne è conseguito sul piano dello sviluppo economico, artistico, politico, scientifico etc. etc.

Ma il percorrere questa strada ci ha condotto in un vicolo cieco, in una crisi senza prospettive, foriera di un futuro che definire “inquietante” sarebbe solo un eufemismo. 1)

Tre sono gli aspetti fondamentali di questa crisi profonda.

Il primo è costituito dalla frammentazione che occupa ormai tutto lo spettro del reale e che ha generato spezzoni (ideologici, etici, disciplinari, semantici) che non possono essere ricomposti e che si accatastano gli uni sugli altri senza possibilità di reciproca traduzione e comunicazione.

Il secondo consiste nel progressivo impoverimento e restringimento dell’orizzonte che ha prodotto una perdita della profondità a favore della superficie e dell’esteriorità che oscurano la luce di una consapevolezza più autentica.

Il terzo è infine dato dalla risultante di questi due aspetti che finiscono con il sovrapporre alla realtà le nostre costruzioni, rendendo del tutto artificiale e virtuale il mondo che viviamo.

Ci sarebbe davvero tanto da dire su queste nefaste dinamiche che conducono l’umanità  all’infelicità e all’alienazione e non basterebbero le analisi più approfondite e sistematiche per esaurirle.

Qui ci limitiamo soltanto ad esporre sinteticamente gli antidoti a questa situazione, ciò che consente di intraprendere la via del recupero della realtà nel suo aspetto essenziale.

Etica, Meditazione e Visione Reale

Il primo antidoto è dato dal ritorno a un’etica genuina, alla capacità umana di ritrovare unità e completezza a livello mentale e pratico.

L’etica costituisce il farmaco elettivo per ricomporre la frammentazione. Ma dovrebbe trattarsi di un’etica che sappia unire in sé compassione e ragione, non dunque una fredda etica razionale ma neppure un’etica esclusivamente sentimentale e spiritualista, incapace di darsi ragione dei fenomeni contingenti e della natura delle loro dinamiche.

Il secondo antidoto è dato dalla meditazione, strumento necessario per riacquisire il contatto con la profondità dell’esperienza, con noi stessi, gli altri e il mondo.

Infine il terzo antidoto è rappresentato dalla visione reale, da quella prospettiva che va oltre i concetti e le catalogazioni astratte che abbiamo costruito sulla realtà, conducendoci verso la vera natura dei fenomeni.

Questi tre antidoti costituiscono anche “tre vie” ognuna indipendente dall’altra.

L’etica profondamente vissuta e realizzata, una meditazione che abbia attinto il fondamento di sé e infine la visione delle cose, del mondo e di noi stessi, realizzata nella sua chiarezza unificante, hanno la capacità – ognuna nel suo percorso – di condurci a riscoprire la Realtà in tutta la sua grandiosa ma semplice presenza.

Eppure le tre vie possono e debbono essere praticate insieme in quanto si potenziano reciprocamente, rendendo più semplice e percorribile  il sentiero stesso.

L’etica rende stabile i risultati della meditazione, che valgono a loro volta come propellente per la visione reale.

Di converso, quest’ultima è di ausilio all’etica e alla meditazione e tutte quante insieme costituiscono una triade perfettamente in equilibrio o anche – se vogliamo – un “tripode” che può reggersi autonomamente in ogni occorrenza esistenziale.

Come si potrà notare questa partizione getta le sue radici nella tradizione della pratica spirituale buddista dell’ottuplice sentiero.

Noi qui (con molta umiltà e al di fuori di ogni intento polemico) vorremmo farne una proposta che sia essenziale nella sua minimalità, immettendola nel solco del nostro sentire di occidentali contemporanei e conferendole quindi nuova veste e nuovi contenuti.

Senza alcuna connotazione confessionale che non sia quella della pura ricerca spirituale, nella prospettiva di quel dialogo oriente-occidente che da tempo ci siamo prefissi come inderogabile orizzonte tematico. 2)

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1)  Cfr. La Realtà decurtata.

2) Vedi il nostro sito Buddismo & Occidente.