La Scansione Corporea

L’importanza della meditazione corporea è data dal fatto che il corpo non è né un “oggetto” esterno, né un dato parziale in cui siamo immessi. Al contrario è quel microcosmo che viviamo come la nostra attuale totalità psico-fisica e che deve essere valorizzato in quanto tale.

E’ l’espressione, la realizzazione della nostra vita e non è certamente ignorandolo o rifiutandolo che possiamo diventare più consapevoli di noi stessi.

Potremmo affermare che il corpo rappresenta il punto di partenza del nostro lavoro, in quanto ogni forma di scissione o dispersione non aiuta a ritrovare il nostro potenziale essenziale.

Il trionfo della razionalizzazione, della rappresentazione concettuale, ha comportato una serie dolorosa di discontinuità che vanno colmate per procedere sulla via di una più profonda auto-realizzazione.

Queste fratture sono come delle faglie che agiscono su tutti i livelli del rapporto mente-corpo: sul piano della fisicità, su quello delle energie e, di conseguenza, sul piano emotivo e psicologico.  Da ultimo su quello più essenziale e profondo della nostra identità profonda.

Il lavoro sul corpo è dunque il compito preliminare di ogni meditazione, che certamente può essere svolto anche in contemporanea con il lavoro sulla mente e sull’apertura, a seconda delle specifiche esigenze di ogni meditatore.

La Scansione

Per ritrovare l’unità con il nostro corpo è necessario reinserirci più profondamente in esso. E’ un lavoro attento di cinestesia, che consiste nel portare attenzione e consapevolezza su ogni sua parte e porzione.1)

Se solitamente ne abbiamo una percezione sommaria e discontinua, il focus della scansione a poco a poco restituisce al corpo il suo ruolo di presenza e di espressione fisica della nostra consapevolezza.

Si tratta di agire su due livelli fra loro complementari. Da un lato incrementare il sentire, la cinestesia immediata di ogni sezione somatica, dall’altro collegare fra loro i sentire di ogni porzione, affinché la totalità del corpo nella sua unità sia vissuta chiaramente e consapevolmente.

Abbiamo definito questo lavoro come “scansione” in quanto è in un certo senso analogo all’operazione che si può effettuare con uno scanner.

In una scansione digitale è importante infatti che ogni porzione dell’immagine sia elaborata a un livello adeguato di pixel, in modo da avere i particolari ben evidenziati. Al contempo potremo affermare di aver concluso l’operazione solo allorché la totalità dell’immagine sia resa nella sua completezza definitiva.

Allo stesso modo, in questo esercizio, ogni parte del corpo deve essere sentita e percepita il più chiaramente e immediatamente possibile e allo stesso tempo unificata con le restanti parti.

Si noterà – nel corso della pratica – come l’unificazione del sentire corporeo, così prodotta, conduca la nostra presenza in una modalità del tutto differente rispetto a quella abituale.

Ciò dipende dal fatto che quanto più incrementiamo il nostro sentire unitario, tanto meno le operazioni mentali dualistiche sono attive, fino a che si esauriscono completamente e si resta in una totale immediatezza, che è il presupposto dell’unità profonda o samadhi.

L’esperienza dell’unificazione, a cui la scansione a poco a poco ci conduce, porta con sé l’esperienza della vacuità del sé ordinario (l’io-ego) e ci immerge nello stato che dovremo imparare ad approfondire e ultimamente a riconoscere.

Come Va Effettuata

La pratica all’inizio è bene che venga effettuata stando sdraiati sul pavimento (su un materassino o su una coperta), con gambe leggermente divaricate e mani adagiate sul dorso.

In seguito potrà essere condotta nella posizione meditativa classica, ma di tanto in tanto risulterà opportuno tornare alla posizione distesa, che la facilita e la rende più completa ed omogenea.

Non c’è un punto particolare da cui partire, ma è preferibile cominciare dalla punta dei piedi e di là risalire fino all’estrema sommità del capo.

Bisogna dunque iniziare a “sentire” le dita di un piede, ad una ad una nella loro specifica singolarità, come anche gli spazi infradito. Ogni piccola porzione corporea ha le sue peculiarità tattili e noi dovremo immergere in esse la nostra presenza.

Potremmo anche dire che la nostra attenzione e consapevolezza dovrà essere “trasferita” e “concentrata” (=focalizzata) nelle sezioni somatiche che via via andremo a focalizzare.

In questo modo completeremo la scansione di tutto il piede, sia nella parte superiore che inferiore e poi, lentamente, risaliremo alla zona delle caviglie e alla parte inferiore della gamba.

Una volta effettuata questa prima operazione, dovremo ripeterla sul complesso dita-piede-caviglie-polpaccio dell’altra gamba.

Al termine unificheremo le due scansioni e sentiremo contemporaneamente le due zone su cui avremo focalizzato l’esercizio.

La pratica continuerà completando via via tutte le restanti parti anatomiche in modo armonico e simmetrico.

E dopo ogni scansione delle rispettive zone, torneremo a unificarle fra loro e con l’insieme delle altre zone scansite fino a quel momento.

Così procederemo per gambe, braccia, basso ventre, pancia, dorso, torace, schiena, spalle, nuca, viso (molto particolareggiatamente), fino alla sommità del capo.

A questo punto, completata la scansione del corpo, si passerà a sentire gli organi interni e il complesso dei flussi e delle energie somatiche, fino a portare la consapevolezza anche nello spazio a noi circostante e su quello illimitato, cosmico.

Fatto ciò, resteremo per qualche minuto in stato di raccoglimento profondo.

Come si può evincere da quanto detto, l’esercizio, se effettuato in modo minuzioso, può essere piuttosto lungo. Comunque, via via che riusciremo – nel tempo e con la pratica – a sentire “insieme” il complesso delle parti scansionate, tutto potrà risultare più rapido e intuitivo.2)

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1) Definiamo “cinestesia” in senso generico la capacità fisiologica di sentire il proprio corpo, in ogni sua posizione e modalità funzionale.

2) E’ consigliabile tuttavia che di tanto in tanto si effettui una scansione profonda e completa per mantenere la capacità cinestetica e per migliorarla ulteriormente.